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Riflessioni su questo tempo

Francesco frequenta la IV F del Plesso Rocco Chinnici, II° Circolo Vincenzo Landolina di Misilmeri (PA).

Con entusiasmo ha risposto all'invito dell'insegnante a raccontare cosa gli manca della scuola e lo ha condiviso con noi.

Grazie Francesco per il racconto delle tue giornate ricco di particolari e di profonde riflessioni!

Speriamo che il terribile virus sparisca presto e così potrai ritornare a scuola e riabbracciare i tuoi amici e i tuoi insegnanti. Te lo auguriamo con tutto il cuore.


Da diversi mesi, l’Italia e il mondo stanno attraversano un momento delicato e difficile a causa della diffusione della pandemia di Coronavirus (COVID-19), anche noi bambini siamo molto penalizzati perché non possiamo andare a scuola, non possiamo svolgere le nostre attività quotidiane. Tutto il mondo è minacciato e attaccato da questo nemico, che colpisce i polmoni e causa la morte. Il nostro stile di vita è cambiato velocemente; all’improvviso ci siamo ritrovati a dover stare chiusi in casa. Ed ora le piccole cose quotidiane mancano, mancano le cose che davamo per scontate, che noi bambini non siamo abituati. In questo periodo è come se il mondo fosse in pausa. In TV, sui social, in casa, sento parlare i grandi e percepisco la loro preoccupazione. Mi commuovo vedere in tv le persone che combattono con la malattia o che sono appena guarite e danno la loro testimonianza, per avvisarci che stare a casa e non incontrare nessuno è l’unico modo per evitare e limitare i contagi. Preferisco non ascoltare il TG, perché mi rendo conto che non finirà presto tutto questo, anche se i miei genitori mi incoraggiano dicendomi che andrà tutto bene.

Da un lato mi sento triste perché penso a quelle famiglie che hanno dovuto chiudere le loro attività e a tutti quei bambini i cui genitori non lavorano. D’altra parte mi sento rassicurato e felice perché passo tanto tempo con la mia mamma e mio fratello.

Papà, non si è mai fermato di lavorare, ogni mattina esce di casa con mascherina e guanti, torna la sera. Sono preoccupato per lui, spero che non si ammali.

Mamma lavora in smartworking, dedica tanto tempo a me e al mio fratello, in questo periodo ho capito quanto è importante lei per noi. Sto riscoprendo quanto sia bello stare a casa con i propri affetti, anche facendo piccole cose, come aiutare mamma a cucinare e piegare i vestiti, fare il baby-sitter. Questo periodo mi sta facendo capire il valore di tante cose che davo per scontate, come uscire o un semplice e caloroso abbraccio. Non è poi tanto male passare le giornate con la mia famiglia anche se mi mancano i miei compagni, le insegnanti, gli allenamenti… Al mattino mi sveglio presto, faccio le video conference, non è semplice né per noi alunni né per le maestre: mi manca stare insieme con loro, l’atmosfera, le monellerie che facevamo in classe… Oggi mi rendo conto che stare in classe con i miei compagni “rumorosi” mi manca tanto. Spero di tornare presto alla normalità che tanto ci manca. Ringrazio tanto le mie maestre che stanno facendo di tutto per stare vicino a noi e per darci i loro insegnamenti. Durante il pomeriggio, faccio i compiti e poi cerco di dedicarmi a miei hobby. Il martedì e il venerdì, seguo online le lezioni di batteria. Il maestro Giovanni, in questo periodo, è molto vicino a noi ragazzi non abbiamo mai perso il ritmo. Ho scoperto anche di essere un bravo agricoltore, aiuto il nonno a coltivare l’orto. Solo adesso, capisco perché quando tornavo da scuola il nonno diceva sempre di essere stanco e di non volere essere disturbato. Questo periodo non mi piace, non vedo l’ora di poter giocare con i miei compagni di calcio, di tornare a scuola, di ritornare al catechismo, di riabbracciare il branco, di suonare con la band, ti tornare alla normalità. Spero di riconquistare la libertà che in questi mesi è stata negata, ma negata per il bene di tutti. Speriamo che finisca presto e ritorniamo a scuola con i compagni, con gli amici, per le strade della nostra Misilmeri. Torniamo a riempire la tribuna del campo di calcio e tifare ogni domenica Don Carlo Lauri, insieme a tutti gli amici. Sono sicuro che, rimanendo tutti a casa, riusciremo a sconfiggere il Coronavirus, così che possa rimanere solo una brutta pagina della nostra storia da raccontare. Francesco























































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