Maria ed Elisa, sono due liceali. Da alcuni anni hanno avviato un sostegno a distanza tramite l'OPAM per sostenere agli studi una bambina Thailandese.
Condividiamo le loro riflessioni che escono dai confini della loro cameretta per accarezzare con il pensiero tante persone. Grazie ragazze per la vostra testimonianza!
All’inizio di questa situazione noi ragazzi benestanti eravamo contenti di non andare a scuola, sottovalutando il pericolo del virus. Ci siamo chiusi nelle nostre camerette contenti di allontanarci dai libri e dalle voci incessanti dei professori che richiamano la nostra attenzione ogni giorno. Poi pero`, con il passare del tempo, ci siamo resi conto che quella straziante monotonia che caratterizzava le nostre giornate, la routine che ripetevamo ogni giorno, le voci dei professori e dei nostri compagni, i nostri libri accatastati sul banco, il nostro zaino pesante sulla nostra schiena, l’ansia, l’impegno, in un certo senso ci mancano.
Ci manca appassionarci ad una materia. Ci manca vivere la scuola come un luogo per crescere e imparare a vivere. Quello che desideriamo ora e` che i nostri professori capiscano che invece di sbrigarsi a mettere i voti sul registro dovrebbero aiutarci ad imparare anche in una situazione come questa. Ed il nostro pensiero va a tutti i bambini e i ragazzi che ora non possono usufruire della LORO routine, opposta alla nostra, che li stava salvando. Quella stessa monotonia che per noi era insopportabile per loro era un sogno. Il nostro pensiero va a Kanita, la nostra bambina adottata a distanza. Va a tutti i bambini che non sono ancora stati adottati. Va a tutte le famiglie in difficoltà che si sentono abbandonate. In questo momento di fragilità possiamo solo sperare che la situazione migliori il prima possibile, facendoci forza gli uni con gli altri. Seppur lontani, siamo comunque tutti umani. “
Un saluto a tutti gli amici dell’ OPAM!
Elisa Corti (IV° liceo classico) e Maria Corti (I° liceo scientifico)
Comments